Ogni insieme di diritti nasce da un conflitto che si crea quando qualcuno compie o vuole compiere qualcosa che ha delle conseguenze su altre persone, con il favore di alcune di queste e l’opposizione di altre. Con o senza una lotta, si giunge ad un accordo o a un compromesso con il quale si definiscono i rispettivi diritti. Quello che voglio evidenziare in modo particolare è che la soluzione è essenzialmente la trasformazione del conflitto da un problema politico a una transazione economica. Una transazione economica è un problema politico risolto. L’economia ha conquistato il titolo di regina delle scienze sociali scegliendo come suo dominio quello dei problemi politici risolti. (Abba P. Lerner, 1972, The Economics and Politics of Consumer Sovereignty)

Nel lungo periodo, se non saremo davvero tutti morti, saremo ancora nel breve periodo. (Abba P. Lerner, 1962, Own Rates and the Liquidity Trap)

Affinché il sistema capitalista funzioni efficacemente i prezzi devono sostenere i profitti. (Hyman P. Minsky, 1986, Stabilizing an Unstable Economy)

Res tantum valet quantum vendi potest. (cfr. Karl Pribram, 1983, A History of Economic Reasoning)

L'unico rimedio per la disoccupazione è avere una banca centrale sotto il controllo pubblico. (cfr. John Maynard Keynes, 1936, The General Theory of Employment, Interest and Money)

We have this endearing tendency in economics to reinvent the wheel. (Anthony P. Thirlwall, 2013, Economic Growth in an Open Developing Economy, p.33)

Amicus Plato, sed magis amica veritas.


N.B. Nel blog i link sono indicati in rosso: questo è un link.

venerdì 9 maggio 2014

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Euronazismo: il massacro di Odessa del 2 maggio



Una prima ricostruzione, realizzata montando i video messi a disposizione da numerosi testimoni, del massacro di centinaia di persone compiuto il 2 maggio a Odessa, in Ucraina, dalle milizie naziste del Pravy Sector nell'edificio della Casa dei Sindacati.
Questa prima parte del documentario, pubblicata dall'International Independent Broadcasting Corps e tratta da qui, dovrebbe essere poi integrata con le testimonianze dei sopravvissuti.

Il video ha il sonoro in russo o ucraino e sottotitoli in inglese.

Nell'ultima parte sono mostrate le fotografie di alcune vittime. Le immagini sono molto crude. Alcune persone sono state uccise con colpi di pistola, altre a mani nude. I corpi sono stati mutilati. In particolare a diverse persone sono stati bruciati il volto e le mani, secondo alcuni mentre erano ancora vive.
 
Decine sono le persone che risultano disperse.

La polizia ha preso il controllo dell'edificio nella notte, dopo che era stato abbandonato e dato alle fiamme dai nazisti. Nelle ore successive secondo alcuni avrebbe collaborato con i nazisti per far scomparire i cadaveri.

Stando a quello che mi è stato riferito, dopo il massacro il governo ucraino ha dichiarato ufficialmente che molte donne e bambini sono stati uccisi a Odessa perché utilizzati come scudi umani dai manifestanti dell'opposizione.
Questo conferma le voci di molte più vittime di quelle oggi note e che la strage è stata opera delle milizie naziste che hanno portato al potere l’attuale governo, con il sostegno dell'Unione Europea, degli Stati Uniti e della Nato, con un'azione violenta iniziata dopo la decisione del Presidente ucraino, poi deposto, di non firmare l'accordo di associazione con l'Unione Europea.










Un articolo di Panorama sul massacro è qui, altre fotografie con testo in russo e inglese qui, e in italiano qui e qui .





Nicolai Lilin

Bruciati vivi

 
3 maggio
Ci ho pensato a lungo prima di pubblicare questa foto. Avevo dei dubbi. Mi domandavo: uno scrittore ha il diritto di turbare le menti dei suoi lettori con immagini simili? Sarà etico pubblicarle nello stesso spazio in cui condivido le foto delle mie figlie, bambine felici che sorridono? Non so ancora darmi una risposta. Non so se qualcuno di voi rimarrà offeso o turbato, se è così, mi scuso.
So solo che guardando queste persone carbonizzate vive mi vengono in mente molte immagini simili viste in passato, in diverse parti del mondo, e sono sempre più convinto che non si può tacere sulla questione delle guerre pilotate dalle superpotenze.
La storia non perdonerà la nostra ignoranza, l'insensibilità, l'egoismo. L'orrore va mostrato, condiviso e sofferto, almeno in una millesima parte. L'orrore esiste. Lo stesso orrore che vivono in questi giorni i civili in Ucraina, catapultata in una serie di violenze inaudite che prendono sempre più piede e rischiano di diventare la ripetizione dello scenario balcanico.
Stamattina non ho visto nessun giornale pubblicare in prima pagina questa foto e mi sono arrabbiato. Perché tutti noi dovremmo avere davanti agli occhi le conseguenze di una politica corrotta, il modo in cui si sta concretizzando il piano di conquista economico-politico dei territori post-sovietici.
Le persone arse vive nella città di Odessa erano dei civili, non erano spie, militari o rappresentanti del governo russo. Erano persone impaurite nascoste all'interno dell'edificio, nel tentativo di sfuggire alla furia omicida dei provocatori squadristi.
Sono stati bruciati vivi e nessun giornalista occidentale ha avuto coraggio di raccontare - o nessun giornale si è preso la responsabilità di pubblicare - la loro storia in modo coerente, perché ufficialmente siamo dalla parte degli insorti. Perché in fondo non abbiamo ancora capito se ci serve il gas russo o se accetteremo la proposta delle compagnie americane. Perché l’ennesimo bamboccio politico italiano ha fatto carino con il Cesare americano qualche settimana fa. Perché siamo per la democrazia, siamo per i fast food, per il petrolio gestito dalle sette sorelle, per le lobby del tabacco, per le favole della BBC, per la classe della finanza che schiavizza il mondo intero trasformandolo nel medioevo tecnologico, per la metodica distruzione del nostro pianeta. Siamo dalla parte della crescita, di quello che chiamano del progresso.
Io dico che di fronte ad un simile scempio svaniscono le appartenenze, la coerenza politica, gli interessi economici e non esistono più le spiegazioni. Non esiste nessuna giustificazione storica o umana con cui si possano spiegare i corpi di esseri umani carbonizzati. Corpi che ieri non erano diversi da noi: fatti di carne e ossa, con pensieri, desideri, affetti, progetti, sentimenti.
Mi dispiace se ho rovinato il vostro sabato, mi dispiace con tutto il cuore di aver urtato la vostra sensibilità con queste immagini, ma se esiste la verità, sono sicuro che in questo momento ha il volto sfigurato dal fuoco, come quello dei cadaveri che vedete in questa foto.
E spero che mister Obama e i suoi consiglieri, con quei bei sorrisi da Nobel stampati sulle loro facce di gomma, possano riportare nelle loro anime la stessa micidiale devastazione che hanno portato sui loro corpi quegli innocenti di Odessa.

4 maggio
La stampa occidentale continua a tacere sulle origini dell'orrore che si è consumato ad Odessa. Ieri in tutti i notiziari ho sentito parlare del " tragico incidente", dei "38 manifestanti morti in circostanze ancora da chiarire". I giornalisti che comunicano dall'Ucraina puntano l'attenzione dell'opinione pubblica occidentale sull'operazione di antiterrorismo guidata dalle forze speciali di Kiev contro i separatisti russi. Nessuno ha dedicato un servizio su ciò che è successo a Odessa, nessuno ha detto con semplici parole come i nazisti hanno bruciato vive le persone che manifestavano per difendere i propri diritti di cittadini.
Tra i commenti al mio post di ieri qualcuno ha espresso diversi dubbi sulla veridicità e provenienza delle foto, sulla veridicità dell'intera storia, sulla coerenza politica, intellettuale e anche civile.
Ricordo quando a dodici anni ho vissuto la mia prima esperienza di guerra e anche noi, mentre ci nascondevamo nei sotterranei dal fuoco dei sistemi missilistici, alla radio ascoltavamo i giornalisti che descrivevano la nostra situazione, minimizzandola. Così la brutale e sanguinosa guerra del 1992 che era scoppiata in Transnistria era stata riferita al resto del mondo come "i turbamenti in Moldova". Dei morti e dei motivi reali di quella guerra qui in Occidente non ha parlato nessuno, era più importante preparare nuovi piani finanziari per sfruttare la nostra terra al meglio, per muovere le basi NATO vicino alle frontiere con la Russia per agevolare le compagnie petrolifere americane nelle trattative con i vertici russi.
La diffamazione e la disinformazione sono da sempre l'arma più amata dai dittatori e potenti di tutti paesi, e i russi la sanno lunga su questo argomento ancora oggi.
Quindi oggi vi pubblico le foto che ieri non ho pubblicato per non turbare la vostra immagine.
Il mondo deve sapere cosa è successo, come sono state bruciate vive le persone che si sono rifugiate nel palazzo, scappando dalla milizia nazionalista che compie crimini sotto la protezione del governo di Kiev, con l'appoggio degli USA e UE.
Non sono pro Putin, non lo sono mai stato, ho scritto su diverse testate nazionali articoli di critica nei confronti della sua politica, delle sue politiche anti gay, della sua smania di potere.
Però qui, in questa situazione disastrosa, non parliamo di appartenenze politiche o razziali, qui si tratta di capire chi di noi ha perso la propria umanità e chi no.
Ieri, con molto rammarico, ho letto i commenti di alcune persone che sostengono il governo attuale di Kiev, altri commenti per la loro brutalità, assenza di umanità e rispetto per i morti sono stati direttamente oscurati da FB perché segnalati come offensivi dalla comunità del social network.
Spero che questo comportamento barbaro non si ripeta, le questioni politiche non si difendono nello stesso spazio in cui si parla della morte atroce di esseri umani.
Per chi vede nel mio gesto di pubblicare queste foto un'operazione politica, sbaglia. Io non faccio politica ma non posso tacere quando vedo come la mia gente viene ingiustamente massacrata e diffamata.
Ieri qualcuno giustamente mi ha ricordato che in Cecenia ho visto e forse fatto di peggio. Cari amici, scrivo questi post, cerco di informare più persone possibile proprio perché non voglio che in Ucraina accada quello che è accaduto in Cecenia.
Gli uomini devono imparare sui loro sbagli.
I politici e gli amministratori del nuovo governo di Kiev scapperanno nelle loro splendide villette in Florida quando l'esercito russo invaderà il paese, ma la gente semplice, inebriata dai loro discorsi, rimarrà faccia a faccia con quattrocentomila uomini incazzati dell'esercito federale, e non sarà niente di buono per nessuno. Sarà la vera guerra. Bombardamenti notturni, niente luce, niente gas, niente cibo, niente medicine.
Per contrastare i russi arriveranno i mercenari e gli estremisti islamici sponsorizzati dalla CIA che tratteranno gli abitanti locali peggio delle bestie. Ci sarà un'altra Yugoslavia, solo che questa volta i russi non si ritireranno. Ci sarà una guerra vera fino in fondo, fino all'ultimo uomo, senza pietà per nessuno.
Per questo noi qui non possiamo ingoiare le bugie e le diffamazioni della stampa pilotata, dobbiamo informarci, far girare le immagini dello scempio umano in cui si è trasformata l'Ucraina, per impedire ai nostri vertici corrotti di compiacere gli assassini e i guerrafondai dell'alta finanza, per non essere anche in questo caso artefici inconsapevoli di una guerra fratricida.


[Dalla pagina facebook di Nicolai Lilin



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